Il counseling è uno strumento di supporto nei momenti di cambiamento, crescita individuale e relazionale.
Attraverso la creazione di uno spazio protetto, e di un tempo desiderato, mette in grado di ri-attivare le risorse che permettono la soluzione dei problemi.
Non cura, ma facilita la ricerca di nuove possibilità, insieme al raggiungimento della consapevolezza dei talenti che ognuno ha dentro di sé.
“Il counseling, termine inglese non perfettamente traducibile in consulenza (poiché non è un’attività professionale centrata sul fornire “consigli e pareri”), è un processo dialogico attivo, caratterizzato su principi di empatia, autenticità, congruenza, tra un counselor e un cliente (o più clienti in caso di counseling di coppia, familiare o di gruppo) che si trova in difficoltà e che porta implicitamente o esplicitamente una domanda di cambiamento" (F. Nanetti, 2004).
"Le finalità del counseling, realizzabili in molteplici campi di applicazione (relazione di aiuto, formazione, ambito aziendale, familiare, socio-sanitario e comunitario) consistono nell’aiutare il cliente:
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a risolvere situazioni di crisi, stati di sofferenza, forme di disagio esistenziale e relazionale in rapporto a specifici eventi […..];
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ad esplorare, ad analizzare schemi di pensiero e di azione per crescere nelle [proprie] competenze […..] al fine di raggiungere un sentimento di maggiore autoefficacia;
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a prendere decisioni, fare nuove scelte o fare scelte finora evitate;
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ad elaborare conflitti e ad affrontare problemi specifici;
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a raggiungere, in un tempo concordato, obiettivi responsabilmente negoziati, atti a promuovere itinerari di consapevolezza e conoscenza di sé;
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ad implementare risorse funzionali a migliorare il proprio benessere personale, il rapporto con gli altri e ad incrementare la propria autostima;
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ad ampliare la coscienza di nuovi significati e nuove prospettive di senso affinchè sia possibile ritrovare una propria armonia interiore ed una più chiara definizione dei propri compiti di vita.
Va precisato che l’intervento di counseling va differenziato dalla psicoterapia [e dalla consulenza psicologica].
Mentre la psicoterapia colloca prioritariamente il proprio intervento in un processo di ristrutturazione della personalità, il counseling interviene in situazioni disadattive di carattere situazionale, vale a dire, in quelle situazioni di crisi dove è evidente il collegamento con una vicenda esistenziale esterna (ad esempio la perdita del lavoro, una separazione, la diagnosi di una grave malattia) od interna (ad esempio, l’improvviso riconoscimento di una scelta sbagliata) che è stata causa dell’emergere di uno stato di profondo disagio e sofferenza.
Per tale ragione il counseling non si orienta verso la ristrutturazione […..], ma ponendo la situazione di crisi al centro del proprio intervento, la prassi è esclusivamente regolata dalla definizione di un obiettivo pianificato nel tempo e nello spazio”.
(Nanetti, F., “Counseling ad orientamento umanistico-esistenziale”, Pendragon, Bologna, 2009).